Anno scolastico 2021-2022: istituti tecnici in calo e licei in testa. Le riflessioni della dirigente del Newton di Roma.

Recupero anni scolastici Liceo

Partendo dalle dichiarazioni a commento delle iscrizioni per l’anno scolastico ’21/’22
fatte da Cristina Costarelli – dirigente scolastica del Liceo Scientifico “Newton” di Roma – a Orizzonte Scuola, capiamo che gli istituti tecnici sono in netto calo, mentre i licei godono di un sensibile incremento.


La Costarelli ha infatti così commentato i dati relativi alla regione Lazio: “I dati delle iscrizioni per il 2021-2022 segnano un ulteriore incremento della scelta per i licei che raccolgono più del 50% delle preferenze. Un dato che nel Lazio raggiunge il 72,1% e non è una buona notizia”.


Le motivazioni, a suo dire, sarebbero svariate e risiederebbero nel preconcetto che vuole i licei assimilabili a “scuole buone”, foriere di una formazione completa, laddove invece gli istituti tecnici (le discipline pratiche, in soldoni) apparterrebbero a un livello inferiore. I consigli orientativi delle scuole medie rimarrebbero spesso inascoltati da parte delle famiglie e sarebbe ancora carente una vera conoscenza dei percorsi tecnici e professionali, e dei relativi sbocchi lavorativi.


La fase preposta al lavoro di orientamento, quest’anno aggravato dalle restrizioni governative, tenderebbe più alla conoscenza degli indirizzi e delle scuole che non a ponderare le reali attitudini dei ragazzi. Ad aggravare il tutto – sempre a detta della Costarelli – ci sarebbe “l’ansia di scegliere la scuola più che di capire quale sia il percorso migliore per ciascuno di loro”, aspetto che però sembra andare migliorando.


Trovate come gli open day a distanza e i tour virtuali hanno ulteriormente rallentato e confuso il tutto: non è infatti cosa semplice avvicinarsi e conoscere le scuole superiori tramite lo schermo di un laptop…
“Purtroppo una scelta sbagliata, affrettata e non ponderata apre le porte alla frustrazione dei primi anni di scuola superiore, alla dispersione scolastica e al conseguente aumento di giovani Neet, che non studiano né si formano e non hanno un’occupazione”, continua ancora Cristina Costarelli, secondo la quale a Roma – ma più in generale nel Lazio – ci sarebbero aziende alla ricerca di tecnici e professionisti appena diplomati, ma l’offerta di giovani preparati non riuscirebbe ad esaudire la domanda.